Lavorare in smart working dai borghi più belli d’Italia
Luoghi incantevoli da riscoprire e ripopolare
Ciao Smacers!
L’Italia è una nazione dalle mille potenzialità. Ha un ventaglio culturale e ambientale da invidiare. Le grandi città e le zone limitrofe sono ricche di opportunità e soluzioni dove lavorare, ma avete mai pensato ai borghi?
Se dal lato lavorativo il trend del 2022 è lo smart working, da quello territoriale è invece la rivitalizzazione dei borghi.
er rendere l’idea della virtualità del nostro territorio, solamente nel network de I Borghi più belli d’Italia se ne contano 328.
SMACE crede nel loro potenziale. Non li vediamo sole come luoghi preziosi da ripopolare con il coinvolgimento della comunità locale ma anche come nuove sedi di lavoro diffuse. Inoltre, sono perfetti per esperienze autentiche, eventi e networking tra professionisti. Abbiamo a cuore la rivitalizzazione del territorio, nasciamo con questo obiettivo. Non possiamo non credere che anche i borghi possano essere l’ambiente perfetto dove collegarsi con il proprio pc.
I benefici dello smart working, come vi abbiamo raccontato qui, sono molteplici. Ricordiamone solo alcuni: miglioramento della produttività de* collaborator*, della work-life balance ed un aumento della motivazione e della soddisfazione personale. Molti però, intendono lo smart working come remote working e per questo vengono individuati facilmente anche dei riscontri negativi, come l’over working e il techno stress. Inoltre, sempre andando ad osservare gli aspetti sfavorevoli, alcuni si lamentano della mancanza di compagnia e di giornate trascorse in maniera più noiosa.
Lavorare in smart working, invece, dà la possibilità di connettersi dalle destinazioni che si preferiscono: non per forza da casa ma da località limitrofe, ben collegate alle grandi città e che offrono delle esperienze piacevoli per spezzare la routine. In quest’ottica ovviamente i borghi sono un’ottima soluzione.
L’idea di utilizzare lo smart working per riscoprire e rivitalizzare i centri meno popolosi può essere uno strumento con importanti benefici. Quando un* smart worker si sposta, spesso lo fa accompagnat* dalla propria famiglia; viene quindi da pensare a nuovi lavori, scuole, attività pomeridiane ecc. Tutto ciò dà la grande opportunità a comuni di innovare e lavorare sui propri servizi. Esiste quindi la reale possibilità di (ri)distribuire l’economia del nostro territorio.
Ultimo ma non per importanza, un aspetto che vale la pena mettere in luce, è che gli smart worker, spostandosi nelle aree interne portano con sé know-how alla comunità in termini di competenze professionali e networking.
Noi crediamo tantissimo nello smart working nei borghi e qui puoi approfondire l’argomento. Tu, invece, cosa ne pensi? Faccelo sapere nei commenti!
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