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31 Marzo 2021

Confindustria Emilia | Smace, quando lo smartworking è realmente smart.

“Selezioniamo le migliori strutture ricettive per garantire lo svolgimento dell’attività lavorativa da remoto e l’esperienza di trovarsi in un luogo piacevole. Lo smartworking è una modalità di lavoro destinata a rimanere ma occorre un’azione di informazione e sensibilizzazione del suo corretto svolgimento”.

Hanno le idee molto chiare Andrea Droghetti e Marta Romero, i due giovani consulenti che nell’atipica estate 2020, con le restrizioni del Covid-19 a far da contesto, hanno sperimentato un nuovo modo di lavorare: lo smartworking in luoghi di interesse. 

Smace, acronimo di Smart work in a smart place, vorrebbe rimettere la discussione sullo smart working sui binari giusti. “Lavorare all’aria aperta, in giardino, nella baita in montagna o a due passi dalla spiaggia riaccende il benessere psico-fisico e permette ai lavoratori di ritrovare quell’equilibrio vita-lavoro che nella quotidianità lavorativa della grande città si perde”.  

Da qui l’intuizione di creare un servizio che aiuti le aziende e i lavoratori ad organizzare periodi di workation (work + vacation) durante tutto l’anno: questo si traduce nel dare la possibilità agli smartworker di lavorare in luoghi perfetti sia per l’operatività che per il relax al termine dell’orario lavorativo. Il workation, quindi, non sostituisce i periodi di vacanza intesi come interruzione e pausa dall’attività lavorativa. Esso rappresenta una nuova esperienza di lavoro che aumenta, durante tutto l’anno, le opportunità di scoperta di luoghi nuovi o ritorno in quelli cari. 

Smace vuole promuovere il vero smartworking, spesso confuso con homeworking o lavoro da remoto, trasmettendo una nuova cultura del lavoro dalla quale molte professionalità possono trarre beneficio. 

Confrontandosi, l’idea di business diventa quella di portare dipendenti (singolarmente o in gruppo) in località d’interesse immerse nella natura, specialmente nei periodi meno frequentati dal turismo tradizionale. Che sia in autonomia, con la famiglia o con i colleghi, un soggiorno Smace permette di ritrovare il tempo libero per le proprie passioni, senza rinunciare alla comodità dell’ufficio. 

Da settembre a novembre 2020, Marta e Andrea, con il progressivo espandersi del team ai nuovi membri Max Bratti, Filippo Agosti e Matteo Trimurti, partecipano al percorso dell’incubatore di StartupGeeks. Questo gli permette di costituire a dicembre, presso la Camera di Commercio di Ferrara, la startup innovativa Smace srl. 

A inizio 2021 il team si espande con il commercialista Massimo Sani, l’avvocato Robert Egidi, il chief information officer Luigi Foscari e la social media manager Giulia Colasante. Con il team allargato Smace presenta a marzo 2021 la sua prime versione beta di piattaforma e contestualmente entra a far parte di Confindustria Emilia. Il lancio ufficiale del servizio è previsto per il primo maggio 2021.

Articolo di Confindustria Emilia. Link all’articolo


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